L’Associazione Italiana Chef ha selezionato le migliori paste italiane del 2022 e svolgerà un contest per stabilire la Miglior Pasta Italiana 2022, il secondo pastifico che verrà presentato è il Pastifico Cav. Giuseppe Cocco.

La storia della Famiglia Cocco nel mondo della pasta è iniziata nel 1916, anno in cui Domenico Cocco, all’età di 14 anni, entrò a lavorare in un pastificio. Il lavoro divenne ben presto una passione, Domenico apprese i segreti di quest’arte dagli anziani Mastri Pastai diventando poco dopo anche lui “Mastro Domenico”. Il figlio Giuseppe Cocco portò avanti la tradizione di famiglia, forte dei segreti trasmessi dal padre. Nel 1944 ebbe l’arduo compito di recuperare da sotto le macerie dei bombardamenti le macchine utilizzate dai pastai, “con quel tipo di macchine, con tali ricordi e segreti la Famiglia Cocco oggi produce a Fara San Martino la pasta di quei tempi lontani”.

Secondo la Famiglia Cocco, gli elementi necessari per produrre un’ottima pasta sono il grano, l’acqua, l’aria e la lavorazione. Il grano utilizzato è di qualità e tipologie di molitura diverse, al fine di ottenere una semola che esalti il metodo di lavorazione artigianale, per questo Cocco ha scelto di non miscelare semole da grani con diverse origini, ma di utilizzare solo grano in purezza per esaltare le caratteristiche di ognuno. “Le ottime caratteristiche organolettiche dell’acqua del fiume Verde, alimentato esclusivamente da sorgenti naturali, ed il particolare clima asciutto e ventilato, che permette una perfetta essiccazione della pasta, sono i due ingredienti che la natura ha donato a Fara S. Martino e che rendono unica la pasta qui prodotta”.

La lavorazione artigianale è uno dei capisaldi della Famiglia Cocco, infatti vengono utilizzati macchinari costruiti nei primi nel ‘900 e rimessi in funzione. Gli ingredienti vengono impastati a freddo e trafilati al bronzo. Per questa fase vengono utilizzate per la pasta corta delle rarissime trafile circolari di bronzo monoforo che “donano alla pasta la ruvidezza tipica della pasta di una volta”. Per la pasta lunga invece è stata riscoperta una tecnica del passato che prevede l’utilizzo della doppia trafila circolare in bronzo. “Questo permette di lavorare con pressioni di trafilazione più alte e costanti per tutta la produzione”, in modo da rendere tutti gli spaghetti uguali tra loro. L’ultima fase è l’essiccazione che viene effettuata con l’antica tecnica dell’essiccazione statica a temperatura naturale. Gli essiccatoi sono stati riprodotti secondo i disegni originali e garantiscono un’essicazione alla temperatura di  46°- 48°. Tutte le fasi della produzione vengono svolte sotto l’attento controllo della Famiglia Cocco, che garantisce qualità e rispetto della tradizione.