La Passione innata di Daniela Cocilova, una Personal Chef che con consapevolezza e ambizione ha iniziato da autodidatta ed è diventata una professionista con voglia di migliorarsi sempre e sensibile alle tematiche più attuali e rilevanti: “La sostenibilità in cucina rende ancora più divertente e gratificante il nostro lavoro”.

Come e quando hai iniziato questo lavoro? Formazione e prime esperienze.

Ho iniziato relativamente tardi, il mio percorso di studio mi avrebbe voluta da tutt’ altra parte (in Polizia, n.d.r.), ma a 19 anni iniziai a lavorare in un RistoPub vicino casa. Sarebbe dovuto essere il classico lavoretto estivo in attesa dell’ inizio dell’ università, ma è stato un colpo di fulmine e da lì ho deciso di voler intraprendere il mio serio cammino in questo mondo, lavorando in vari ristoranti sia italiani che stranieri e studiando da autodidatta.

Nel 2018 mi sono resa conto di aver bisogno di qualcuno che ne sapesse più possibile, che mi desse nuovi spunti di studio e mi formasse in tutto ciò che non riuscivo a raggiungere da sola! I libri, i video, le interviste seguite su internet non mi bastavano più, la mia fame di conoscenza cresceva e avevo bisogno di toccare con mano, condividere la mia passione con qualcuno che avesse potuto darmi conferma che il lavoro svolto fino a quel momento non era stato fatto invano. Perciò ho deciso di iscrivermi all’Italian Chef Academy, dove ho finalmente trovato i professionisti di cui avevo bisogno, che mi hanno confermato ciò che speravo, dandomi però la consapevolezza di essere ancora all’ inizio di un percorso che mai avrà fine! Una meravigliosa esperienza di studio, più recente, l’ ho vissuta grazie all’ Università IULM di Milano tramite la quale ho avuto modo di seguire il corso online di Antropologia del Cibo della Prof. Annalisa Cavaleri, avendo confronti davvero molto interessanti con i numerosi ospiti d’ eccezione delle lezioni (Paolo Marchi, Sal de Riso, Niko Romito e Matias Perdomo, tanto per citarne alcuni).

Da dove nasce questa passione?

Ecco! È proprio Passione la mia, con la P maiuscola! Dico sempre di averla innata! Il mio ricordo più lontano risale a quando avevo 5 o 6 anni e facevo le pizzette al forno a legna con mia nonna materna! Oppure la polenta nel paiolo di rame sul camino o gli gnocchi che puntualmente ero incaricata di bucare con la punta delle dita, dalla nonna paterna!

Si vocifera che, già a 3/4 anni, chiedessi a tutti coloro che vedevo in cucina, di poter cucinare insieme a loro! Ma ovviamente, questo non lo ricordo, seppur creda sia una cosa decisamente probabile! Come già accennato, ho avuto la conferma del mio vero amore per questo lavoro abbastanza tardi e nonostante esperienze negative vissute, la Passione è cresciuta e sta tutt’ ora sta crescendo sempre più! Ogni persona nuova con cui ho possibilità di avere confronto, ogni nuovo ingrediente che riesco a reperire, ogni sapore sconosciuto che posso provare contribuisce alla crescita di questa mia pazzesca Passione! Sinceramente non credo si fermerà mai!

Chi sono gli Chef che ti hanno ispirato di più?

Nel corso di questi ultimi anni tutta la mia passione per questo meraviglioso mondo è stata ancora più alimentata dalla grande opportunità avuta nell’ aver conosciuto di persona Chef stellati quali Daniele Usai, Marco Martini, Ciro Scamardella e Andrea Pasqualucci, fonti inestimabili di consigli e grande ispirazione! Ad ogni modo devo ammettere che da sempre sono stata interessata a tutti quei piatti che potessero solleticare la mia curiosità, mi incuriosiva (e incuriosisce tutt’ ora) sapere come fossero fatti, il loro perché dietro un piatto, le loro storie, lo studio, al di là di chi fosse realmente il creatore degli stessi! I miei vari studi da autodidatta mi portavano a seguire varie filosofie e pensieri in cucina dei più disparati chef e cuochi più o meno conosciuti, sia italiani che stranieri, prendendo spunti, provando, sbagliando, riprovando e continuando a farmi domande! Ho sempre avuto fame di conoscenza, voglia di sperimentare, imparare il più possibile e soprattutto da chiunque avesse avuto qualcosa da condividere con me!

Come definiresti il tuo stile in cucina?

Non potrei considerare di avere ufficialmente uno stile di cucina predefinito, in quanto è ancora in continua evoluzione, rimanendo comunque ben ancorato alla nostra tradizione, non prevede ingredienti tabù ed è rigorosamente da considerarsi nell’ ambito di una cucina circolare!

Sono in continua fase di ricerca, ho ancora tantissimo da imparare e costruire il proprio stile di cucina definitivo richiede tantissimo studio! Per ora mi diverto a definirmi una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, dove alterno piatti rigorosamente tradizionali nella preparazione e presentazione, a preparazioni più gourmet, tecniche moderne, ingredienti anche poveri (amo trattare il quinto quarto e creare piatti completi utilizzando solo prodotti di scarto), tipici italiani ma non solo, e da estrema amante dei viaggi, non posso che utilizzare anche ingredienti con influenze dal mondo!

E’ per questo motivo che, a inizio 2020 ho deciso di intraprendere la carriera di Personal Chef, così da poter dar sfogo alla mia creatività creando di volta in volta menù differenti, coccolando, personalizzando e rendendo uniche le esperienze dei miei commensali! Ho inoltre iniziato una interessantissima collaborazione con una tenuta di lusso poco fuori Roma, per la quale curo piccoli eventi quali mini matrimoni fino a 15 persone, cene romantiche per due nel loro meraviglioso bosco e corsi di cucina monotematici, sia per italiani che stranieri.

Fosse per me continuerei a parlare all’ infinito del mio mutevole stile di cucina, ricco delle più svariate sfaccettature, ma rischierei di rendere questa intervista decisamente lunga! Perciò chi ne avrà piacere potrà approfondire visitando i miei canali social oppure il mio sito: www.danielacocilova.it

Cucina e sostenibilità: una tua riflessione su una delle tematiche più attuali e rilevanti.

Una delle tematiche più attuali, con la quale sono stata cresciuta! Ebbene si, torniamo nel focolare domestico, dove i miei nonni da sempre mi hanno insegnato che in cucina non si butta via nulla! Dove il risparmio energetico è alla base della cucina (guai a far bollire l’ acqua sul fuoco, senza coperchio!), il riciclo e il rispetto delle stagionalità degli ingredienti mi accompagnano da sempre! E’ bello vedere come finalmente sempre più persone prendano coscienza di tutto ciò ed i giovani che si avvicinano a questo mondo mi fanno avere grandi speranze in un futuro sempre più consapevole circa questa importante tematica!

Dopotutto, se ci pensi bene, non è difficile ridurre gli sprechi, riutilizzare e riciclare! Come ogni buona abitudine è facilmente attuabile in ogni ambito, ma in cucina probabilmente siamo molto avvantaggiati! Anzi, io direi che la sostenibilità in cucina rende addirittura più divertente e gratificante il nostro lavoro: un po’ di studio ed un pizzico di creatività ci permettono di creare facilmente un piatto usando tutte le parti di un ingrediente, anche le meno nobili senza alcuno spreco, ed unendole alle nuove tecnologie possiamo permetterci di creare piatti stravolgendo strutture, texture ed estetica mantenendo intatto il suo gusto originale, rispettandolo dunque al 100%! Sostenibilità significa anche fare una spesa consapevole, rispettare le stagionalità e le proprie necessità giornaliere o settimanali, informarsi sul paese di origine di un prodotto, prediligendo prodotti freschi, meglio se a km 0 e non preconfezionati!

Come sarà lo chef del futuro?

Sicuramente molto curioso, sempre più preparato e sensibile a certe tematiche, rispettoso della tradizione ma in grado di evolversi verso nuovi orizzonti. Questo settore è in continua evoluzione, lo chef del futuro dovrà essere in grado di adattarsi ed evolvere con esso!

Un desiderio ancora da realizzare?

Viaggiare il più possibile nel mondo, scoprire nuovi ingredienti e sapori per integrare il mio bagaglio culturale gastronomico da condividere con chi assaggerà i miei piatti. Con l’ augurio di poter poi insegnare per trasmettere sempre meglio questa mia conoscenza a tutti gli appassionati.

Gli ‘ingredienti’ per diventare uno Chef di successo.

Innanzitutto umiltà, poi voglia di imparare sempre di più e da chiunque, avere curiosità, chiedere, studiare, informarsi, confrontarsi, senza mai sentirsi “arrivati”, quello sarà il segno che forse è il caso di cambiare carriera! Poi apertura mentale: non esistono pregiudizi in cucina, nè ingredienti che non debbano essere assaggiati perché non piacciono! Rispettare sempre il lavoro e lo stile altrui, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti lo stesso vissuto e ognuno di noi è l’ evoluzione delle nostre esperienze passate! Infine perseveranza: se si crede fino in fondo in qualcosa, niente e nessuno potrà mai far desistere dal raggiungere i propri obiettivi! Poi, se ci mette lo zampino anche un po’ di fortuna, ancora meglio!