Francesca Bellacci, titolare dell’azienda, ci ha presentato Il Poderaccio con una Bioagriosteria che utilizza esclusivamente energia rinnovabile autoprodotta.

Da quanto tempo la vostra famiglia gestisce la  vostra azienda?

In realtà non è un’azienda agricola che ho ereditato dalla famiglia ma è il frutto di un radicale cambio di vita, concepito nel 2007 e realizzato nel 2008, quando incontro il Poderaccio, una colonica parecchio decadente, anzi cadente, su un bel poggio affacciato sulle montagne del Pratomagno, con 9 ettari di terreno intorno.

Ci arrivo in un pomeriggio piovoso e nebbioso di dicembre, è amore a prima vista, è nel comune di Incisa Valdarno, dove era nato mio babbo, figlio di contadini. Un caso di ritorno alle origini? Forse nulla accade per caso. Costituisco l’azienda agricola nel 2009 e da quel momento senza, nessun background rurale, ma solo spinta da una gran voglia di lavorare all’aria aperta e portare il mondo a conoscere la mia terra, comincia l’Avventura: la gestione e il lavoro nell’azienda agrituristica.

Passione e tenacia non mi hanno mai lasciato; poi un incontro mi ha armata di maggior coraggio in un momento difficile: Francesco, che diventerà compagno di quell’avventura dal 2011.

Nel 2013 conosco Betty, che diventerà la mia preziosissima collaboratrice per la gestione amministrativa, dell’ospitalità e in cucina; infine l’ultimo arrivato nel team è Alessandro, un giovane che dall’estate scorsa ci dà una mano per quanto concerne la parte agricola.

Da quando ho messo le mani nella terra, la terra mi ha chiamata e io non l’ho più lasciata. Un richiamo fortissimo, quello della Terra, che comporta lavoro stancante, ma che ti regala una gioia immensa, ti fa vivere pienamente e in armonia con la grande Madre Terra. Così, dopo avere per anni cercato di cambiare il mondo, ho capito che la vera rivoluzione è fare agricoltura sana, coltivare un pezzo di terra nel suo pieno rispetto. Prendersi cura di un pezzo di terra rappresenta per me un atto di amore per ciò che mi circonda: il suolo, l’acqua, le piante, gli animali, le persone; riassume tutto quello che ho sempre cercato nella vita fino ad oggi, e rappresenta l’essenzialità allo stesso tempo. Vorrei che il mondo venisse qui, a godere del benessere che il contatto con la terra inevitabilmente porta ed a condividere un lusso supremo: quello delle cose semplici.

Un crescendo di attività ha riempito la vita insieme all’impegno di crescere mia figlia Stella. La produzione di olio evo biologico, di ortaggi di stagione biologici, l’ospitalità nella colonica ristrutturata in bioedilizia e la cucina di filiera cortissima nel fienile certificato Casaclima Natur.  Infatti, dal coltivare la terra ad esaltare i suoi sapori in cucina il passo è breve e così, parallelamente allo sviluppo dell’azienda agricola, mi dedico e mi appassiono ad una sana alimentazione. Nel 2019 nasce la Bioagriosteria, dove facciamo degustazioni per gruppi su richiesta.

Quando qualcuno viene a visitare la vostra azienda, cosa si dovrebbe aspettare?

Si dovrebbe aspettare di toccare con mano un’azienda agricola gestita secondo i principi di un’agricoltura ecologica, un’azienda in cui produzione e sostenibilità vanno d’accordo. Si dovrebbe aspettare di conoscere un progetto coerente ad una precisa filosofia di autoproduzione e filiera cortissima.  Mi piace, a questo punto, citare una frase di Gandhi che riflette particolarmente il mio stile di vita : “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” 

C’è un prodotto in particolare di cui vi piacerebbe parlarci?

La mia passione resta sempre l’olio extra vergine di oliva, il prodotto di cui vado maggiormente fiera. Facciamo la raccolta con un agevolatore elettrico portando entro 40 ore le olive ancora fresche e sane in un frantoio, tra i tanti di zona, selezionato con grande cura per ottenere il massimo della qualità.

Infatti, le pratiche agronomiche, insieme alla raccolta e alla frangitura, hanno un ruolo chiave nella qualità dell’olio EVO. Solo portando attenzione a tutte queste fasi e poi alla conservazione, possiamo ottenere un ottimo olio EVO che è un vero e proprio nutraceutico, cioè nutriente e curativo; solo così sprigionerà tutti i suoi composti volatili e fenolici che all’analisi sensoriale faranno percepire un bel fruttato, un forte amaro accompagnato dalla sensazione chemestetica del piccante. Alla nostra bioagriosteria potete gustare il nostro olio EVO usato a crudo sui piatti o semplicemente su una fetta di pane di pasta madre, e se vi è piaciuto potete anche portarvelo a casa. In tutti questi anni, con i nostri ospiti italiani e stranieri ci siamo spesi per far capire quale enorme differenza ci sia tra un prodotto come il nostro e un prodotto agro-industriale acquistabile a pochi euro al supermercato. Purtroppo, con grande amarezza, ho notato come ci sia ancora tanta ignoranza anche tra gli stessi italiani.

Del resto, solo assaggiando un vero olio EVO e ascoltando dai produttori come viene coltivato e prodotto, si può capire questa immensa differenza.

Da quanto tempo siete un’azienda Bio? Cosa ha significato il passaggio al biologico per voi?

Da quando ho costituito l’azienda agricola nel 2009, la stessa è stata iscritta al biologico; ovviamente, per i necessari anni di attesa, i prodotti sono stati certificati ufficialmente nel 2012.

Per noi la certificazione ha un grande significato: significa avere un riconoscimento ufficiale dei criteri agronomici in cui crediamo cioè mantenere e possibilmente accrescere la fertilità del suolo, esaltare la biodiversità e infine non usare fitofarmaci o OGM. In pratica significa coltivare senza impoverire il terreno per nulla togliere alle future generazioni, significa reagire con resilienza alle sfide che necessariamente porterà il cambio climatico; perché solo con la biodiversità potremo difenderci dalle avversità.

Il rispetto verso l’ambiente è uno degli aspetti a cui ci piacerebbe dare più visibilità. In che modo, per voi, questo rispetto viene posto in essere nella quotidianità?

Mi piace questa domanda perché il rispetto dell’ambiente non si fa solo su certi aspetti della vita o solo per marketing, ma deve essere messo al primo posto in tutto quello che facciamo/compriamo/usiamo in modo coerente.

Prima di tutto il nostro agriturismo, la nostra bioagriosteria e la nostra casa usano esclusivamente energia rinnovabile autoprodotta. L’efficientamento energetico dell’agriturismo è stato certificato dallo standard ICEA di eco-bio turismo e quello della bioagriosteria e della nostra casa da Casaclima Nature. Quindi i nostri ospiti, soggiornando da noi, hanno la possibilità di annullare la loro carbon foot print (impronta ecologica) soprattutto se hanno viaggiato in aereo.

Abbiamo eliminato tutta la plastica monouso utilizzando dispenser e taniche riutilizzabili per i detergenti per la persona e i saponi professionali che sono forniti da una ditta toscana certificata biologica. Utilizziamo sacchetti biodegradabili per fare la raccolta differenziata e tessuto cerato in cucina al posto della pellicola di plastica.

Abbiamo creato una rete di fornitori toscani e un network di colleghi vicini di casa con cui condividiamo gli stessi principi di sostenibilità e qualità. Il menu che proponiamo è sempre ispirato alla cucina povera toscana e in prevalenza vegetale, infatti viene deciso nell’orto!  Tutte le materie prime sono fresche, di stagione, provenienti dalla nostra azienda agricola o dalla nostra rete di produttori locali e al 98% di coltivazione biologica. Altri prodotti quali caffè, tè, spezie ecc…- che sono anche di cortesia negli appartamenti agrituristici – provengono dal commercio equo solidale.

Scegliere cosa mangiare ha valore agricolo e politico insieme. Infatti, può significativamente contribuire a ridurre il cambiamento climatico. Ed è obiettivamente l’atto più incisivo che possiamo fare perché mangiamo almeno 2/3 volte al giorno. Ci avevate mai pensato?