Intervista a Vincenzo Cirinnà, proprietario dell’omonima azienda a conduzione famigliare che produce ogni anno oltre 7mila litri di Olio Extravergine 100% Siciliano dei Monti Iblei, proveniente da agricoltura biologica.

Quando e come nasce la sua Azienda?

Nasce dalla passione che io ho per il frantoio. Siamo una famiglia di molitori per conto terzi ma abbiamo mulini ad acqua costruiti da Federico II dopo il terremoto del 1790. Nel 1965 mio papà mise il frantoio e io ho iniziato a frequentare questo luogo.

Avevo una certa e innata predilezione per la natura e le piante, facevo innesti, e nel terreno dove sono ora – dopo l’incendio del ’97 – ho piantato 5mila piante.

Abbiamo piante da oltre 20 anni: la Iblea, la Nocellara Etnea, la Biancolilla e una pianta toscana che è il Frantoio che si sta adattando bene alle nostre zone. Qui siamo abbastanza alti, sui 500 metri di altezza.

Perché BIO?

L’olio deve piacere a me per prima cosa. Quasi ci dispiace venderlo, è come un figlio… Le piante meglio si trattano, più ti danno. Il discorso del BIO è uno stile di vita. Io mi sono battuto per questa zona; a 500mt stavano mettendo una discarica di amianto…

Dalle olive all’olio…

Iniziamo ad ottobre e moliamo quasi subito le olive, entro 24/36 ore. Poi le raccogliamo con sistema meccanico, abbiamo lo scuotitore e gli abbattitori che fanno cadere le olive delicatamente per non danneggiare le piante e non stressare le olive. Poi le mettiamo nei contenitori in acciaio e facciamo andare il tutto naturalmente, infine si filtra. Abbiamo un frangitore a dischi che non frantuma il nocciolo, perché altrimenti darebbe un sentore di amaro.

Credit foto: https://www.oliocirinna.com/