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Il nome Piemonte deriva dal latino Pedemontium che vuol dire ai piedi dei monti; nella realtà la regione piemontese comprende, oltre a grandi catene montuose quali il Monte Rosa, il Gran Paradiso, il Monviso e il monte Argentera, anche un ampio tratto di pianura padana. In qualche zona, tra la fascia montuosa e la pianura, si interpongono zone collinari che si innalzano fino a 800 metri, come quelle del Canavese e delle Langhe. In corrispondenza delle tre regioni fisiche, si possono distinguere in Piemonte un’agricoltura di montagna, una di collina e una di pianura.

La Valle d’Aosta è una regione molto particolare in quanto totalmente immersa nelle montagne, i prodotti tipici e la gastronomia risentono in modo determinante di questo fattore climatico. I prodotti valdostani per eccellenza sono i formaggi. Le essenze fresche e profumate dei pascoli d’alta quota, che si estendono tra le montagne più imponenti d’Europa, sono l’alimentazione ideale per le mucche autoctone (pezzata rossa e pezzata nera). La fontina DOP è il formaggio più importante e conosciuto, abbiamo poi l’altra DOP, il Fromadzo, e altri formaggi come la toma di Gressoney, lavorato direttamente negli alpeggi della valle del Lys: il salignoùn, tipica ricotta piccante ottenuta dal siero residuo della lavorazione casearia e arricchito con latte o panna, impastato con sale, pepe e peperoncino, viene sovente insaporito con erbe aromatiche di montagna. Infine ricordiamo il reblec, formaggio fresco, di pezzatura piccola ricavato dal latte intero (in alcuni casi si aggiunge anche della panna); e il seras, ricotta ottenuta dal siero residuo della lavorazione della Fontina, che può essere consumata fresca oppure salata e stagionata per affumicamento. La norcineria valdostana risente chiaramente della vicinanza con la Francia, dunque accanto ai famosi prosciutti di Bosses e al lardo di Arnad, troviamo i boudin o sanguinacci, insaccati confezionati con sangue di maiale (o in alternativa con le barbabietole rosse), lardo, patate lesse e aromi, le saouseusse, salamini di carne bovina e/o suina alla quale, insieme al lardo, vengono aggiunte spezie e aromi; la motsetta, carne essiccata di muscolo di vacca, pecora o capra (quella di camoscio o di stambecco è ormai sempre più rara), il teteun, altra esclusiva specialità valdostana, si ottiene dalla mammella delle bovine, posta in salamoia, pressata e fatta bollire.

Bresaoloa I.G.P. con tutte le sue varianti e tipolgie prodotta in provincia di Sondrio? Chi non ha mai sentito parlare e non dico degustato il Salame di Varzi D.O.P. in provincia di Pavia? In Val Camonica nel distretto di Brescia si è famosi per l’allevamento allo sato semibrado del cinghiale e di conseguenza eccellenti sono le Pancette di Cinghiale, è un’elenco che potrebbe non finire mai, come non parlare dei maestri del mantovano e la loro geniunità nel proporre i Ciccioli di maiale o il Salame nostrano Mantovano, mentre la magia dei salumieri e artisti bergamaschi ci deliziano con Il Salame della Val di Scalve, Salciccia bergamasca, il Musetto, Salame Muletta Brembana, Pancetta Bergamasca. Il Lardo Bergamasco o Lardo della Bergamasca è un prodotto molto appetitoso e gradevole, che si scioglie in bocca regalando un’ottima aromaticità e persistenza olfattiva.  Maestri Norcini presenti anche con il Prosciutto Crudo di Razza Nero di Parma.

I prodotti tipici di questo territorio sono dalla fragranza unica e sono tutti prodotti naturali. I vini e le grappe per esempio sono frutto di uve pregiate. Il clima mite non favorisce solo la coltivazione di uva, ma anche di mele, e.g. nella Val di Non, la Val d’Adige, l’Alto Garda e al Valsugana. I formaggi del Trentino più amati sono il trentingrana, la spressa delle Giudicarie ed il Vezzena. Altrettanto richiesti sono i salumi trentini come la ciuga del Banale, la mortadela della Val di Non oppure la carne salada del Trentino.

Il Veneto offre una rosa di prodotti tipici per tutti i gusti: le zone di alta montagna sono il regno dei formaggi, prodotti per lo più da latte vaccino e nel rispetto delle lavorazioni tradizionali.
Tra questi citiamo il conosciutissimo Asiago DOP, ma anche i meno noti DOP Piave, Casatella Trevigiana e Monte Veronese. Tra i salumi degni di nota sono la soppressata vicentina e il prosciutto veneto, ma anche alcune particolarità, come la brasolara e labondola, quest’ultima insaccata in vescica, e la deliziosa pancetta col tocco.
Molto ricca e variegata si mostra poi la produzione ortofrutticola, tra i cui prodotti spicca il Riso Violone Nano Veronese IGP, il radicchio rosso (quello di Chioggia e soprattutto il pregiato radicchio rosso di Treviso) e gli asparagi bianchi, autentiche perle della regione, i marroni con ben 3 IGP, l’aglio del Polesine.

I prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia provengono da tradizioni contadini e montanare e rispecchiano la particolarità e la varietà di una tipica terra di confine.
La salumeria friulana vanta due prodotti di grandissimo pregio: il Prosciutto di San Daniele DOP e il Prosciutto affumicato di Sauris IGP, ma meritano sicuramente un assaggio il Prosciutto Carsolino, la Peta della Valcellina, un insaccato composto da carni di manzo, capra, maiale e selvaggina, ma soprattutto il Muset, una sorta di cotechino tipicamente friulano, spesso servito con la Brovada, una rapa dal sapore agrodolce.
Interessante anche l’offerta di formaggi: tra essi spicca il Montasio DOP, ma sono molto gustosi anche il Tabor, il Formadi frant e il Formaggio salato della Carnia.
La zona costiera del Friuli è famosa per i suoi prodotti di pesce. Ottima la tradizione anche nel campo dei dolciumi, come i Kipfel di patate, lo Strudel di mele, la Putizza, la Gubana, il Presnitz che sono dolci a pasta lievitata dal ricchissimo ripieno. La regione ha anche una prestigiosa tradizione enologica, che vanta eccellenze a livello europeo soprattutto nei bianchi, quali il Tocai, il Verduzzo Friulano, il Ribolla Gialla,il Pignolo, lo Schioppettino ed altri.

I prodotti tipici liguri hanno il sapore e i profumi di questo lembo di terra esile affacciato sul mare: in particolare il profumo tipico delle erbe aromatiche come il prezioso basilico di Pra, che confluisce nella grande DOP del Basilico Genovese. Di alta qualità anche i molteplici prodotti ortofrutticoli come lo zafferano di Campiglia, le patate di Quarantina, gli asparagi di Alberga.
Tra i salumi tipici liguri il salame sant’Olcese, composto in parti uguali di carne bovina e suina, macinato a grana grossa e a limitata stagionatura; da esso deriva poi la mostardella.
Tra i formaggi locali il San Stè;, un formaggio che viene arrostito sull’ ardesia. Molto apprezzato l’olio della riviera ligure DOP, dal gusto molto delicato.
Liguria vuol dire Cinqueterre, il tratto di terra che si snoda tra Levanto e La Spezia. in queste zone il sole fa maturare e rende dolcissimi i grappoli d’ uva, i vini che si producono qui sono lo Sciacchetrà, il Rossese, il Rossese passito,, il Dolceacqua,il Coronata,il Cortese di Liguria, il Polcevera,il Vermentino di Liguria e tanti altri.

L’Emilia-Romagna ha raggiunto, con 44 prodotti, il record europeo dei certificazioni Dop e Igp di prodotti agroalimentari. La “mappa dei tesori” che trovate sotto permette, cliccando sulle singole immagini, di consultare le informazioni relative a ogni “tesoro”.
Aceto balsamico di Modena Igp/Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop/Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop/Aglio di Voghiera Dop
Agnello del Centro Italia Igp/Amarene brusche di Modena Igp/Anguria reggiana Igp/Asparago verde di Altedo Igp/Cappellacci di zucca ferraresi Igp/Casciotta d’Urbino Dop/Ciliegia di Vignola Igp/Coppa di Parma Igp/Coppa piacentina Dop/Coppia ferrarese Igp/Cotechino Modena Igp/Culatello di Zibello Dop/Formaggio di Fossa di Sogliano Dop/Fungo di Borgotaro Igp
Grana Padano Dop/Marrone di Castel del Rio Igp/Melone mantovano Igp/Mortadella Bologna Igp/Olio extravergine di oliva Brisighella Dop/Olio extravergine di oliva Colline di Romagna Dop/Pampapato o Pampepato di Ferrara Igp/Pancetta piacentina Dop/Parmigiano-Reggiano Dop/Patata di Bologna dop/Pera dell’Emilia-Romagna Igp/Pesca e nettarina di Romagna Igp/Piadina Romagnola Igp/Prosciutto di Modena Dop/Prosciutto di Parma Dop/Provolone Valpadana Dop/Riso del Delta del Po Igp/Salama da sugo Igp/Salame Cremona Igp/Salame Felino Igp/Salame piacentino Dop/Salamini italiani alla cacciatora Dop/Scalogno di Romagna Igp/Squacquerone di Romagna Dop/Vitellone bianco dell’Appennino centrale Igp/Zampone Modena Igp.

un viaggio gastronomico e culturale di gusti e sapori tutto da scoprire. Vini, oli che nascono dalla natura e crescono con l’uomo in una vasta varietà di ambienti geologici caratteristici. Il territorio è circondato dagli Appennini, ma prevalentemente è a carattere collinare, e non mancano delle pianure sia sulla fascia costiera che nell’entroterra.

L’Umbria è una piccola regione ricca di storia e di tradizioni gastronomiche. In essa ogni borgo ha il suo piatto a base di prodotti genuini e tipici di quelle verdi colline.
Pensando all’Umbria non si può non pensare alla cittadina di Norcia e alle “norcinerie”: il Prosciutto di Norcia IGP, esplosione di gusto e bontà, dal sapore sapido ma non salato, il prelibato Salamino Italiano alla cacciatora DOP.
Numerosi sono i prodotti tipici umbri di altissima qualità pur non insigniti dei marchi DOP o IGP: la lenticchia di Castelluccio, il pane di struttura, le patate rosse di Colfiorito, i sedani neri di Trevi; ottima anche la tradizione dolciaria, con il Torcolo di San Costanzo, dolce tipico di Perugia, il brustengolo che è un pane farcito di frutta secca, le frittelle di San Giuseppe, tipiche di Orvieto. Tra i vini tipici umbri possiamo menzionare lo scacciadiavoli, un vino rosso e robusto ottimo per l’arrosto, di ottima qualità anche l’Olio Extravergine di Oliva Umbria DOP. 

La gastronomia marchigiana è un po’ il frutto di un connubio tra nord e sud. La tradizione nel campo dei salumi risente dell’influenza della vicina Romagna: da citare il Prosciutto di Carpegna DOP, ma anche il Ciauscolo IGP, una sorta di salame morbido, e il Salame di Fabriano.
Una menzione merita tra i formaggi la Caciotta di Urbino, un ottimo formaggio dolce. Tipici della regione sono le olive ascolane e la Piada pesarese, chiamata anche Crescia o crostolo. Tra i dolci troviamo il Sanguinaccio, a base di sangue di maiale, la ciaramilla, che è tipicamente pasquale, solo per ricordarne alcuni.
Tra i Vini delle Marche è celebre il Verdicchio dei Castelli di Jesi, un bianco adatto per accompagnare i piatti di pesce, quale il famoso Brodetto marchigiano Tra i vini rossi si segnalano gli ottimi Rosso Conero e Rosso Piceno a base di Sangiovese e Montepulciano e la Lacrima di Morro d’Alba. Un eccellente vino da dessert è la Vernaccia di Serrapetrona (DOCG), uno dei pochi spumanti rossi italiani.

Il Lazio presenta un’ottima tradizione di prodotti tipici che raggiunge il suo apice nella eccellente produzione di olio testimoniata dalle due DOP: l’olio extravergine d’oliva Sabina (tra le provincie di Roma e di Rieti) e l’olio extravergine d’oliva Canino (prodotto delle Colline Viterbesi).
Il maiale, nelle varie forme, e’ il secondo elemento ricorrente nella gastronomia laziale: il guanciale, ricavato dalla gola del maiale, costituisce la base dei famosi spaghetti alla carbonara e dei bucatini all’amatriciana; la Porchetta, famosa soprattutto quella di Ariccia; i Prosciutti celebri di Bassiano e di Guarcino, dove viene prodotto anche un ottimo prosciutto di cinghiale. Sicuramente da assaggiare anche i salumi viterbesi, tra cui lo Scammarita (lombo di maiale conciato) I vini hanno anch’essi un’ottima tradizione, in particolare i vini DOC della zona di Cerveteri, come pure il Montefiascone. Una menzione infine per gli ortaggi: particolarmente gustosi il Carciofo romano e le pregiate Lenticchie di Onano.

L’Abruzzo si caratterizza per le antiche radici contadine e pastorali che hanno influenzato anche la sua eno-gastronomia, dando vita ad una cucina creativa e varia, ricca di piatti originali, preparati con ingredienti genuini e semplici che rivelano tutto il sapore della tradizione. Le specialità abruzzesi rispecchiano i tipici elementi della cucina mediterranea, avvalendosi anche del contributo di olio di ottima qualità, di aromi e di spezie uniti a molte varianti, in base alle diverse province.
Tra i primi piatti, regnano sovrani i Maccheroni alla chitarra, ottenuti da una pasta sfoglia fatta a mano e tagliata con telai in legno dotati di sottili fili di acciaio, conditi con Ragù abruzzese o con i prodotti del mare. Seguono i secondi di carne, come i famosi Arrosticini di agnello, capretto, pecora e maiale o gli arrosticini di pesce (caratteristici i vari brodetti) accompagnati da tantissimi contorni a base di fagioli, patate, broccoli, carciofi.
Importante è anche la tradizione nella preparazione degli Insaccati, gustosissimi e genuini che diventano anche uno spettacolo da ammirare quando sono esposti nelle tipiche norcinerie regionali. Tra questi sono da provare la Lonza di maiale o la Ventricina (da spalmare sul pane), innaffiati da una selezione dei migliori Vini regionali (Montepulciano, Sangiovese e Trebbiano).
Non si può dimenticare il Tartufo, prodotto di cui i boschi dell’Abruzzo sono ricchi e che dà gusto a molte pietanze, dalla pasta alle carni, dalle focacce alla pizza.
Ottimi i dolci, frequentemente a base di mandorle e noci tra cui il Torrone, i Confetti (specialità di Sulmona) i Fichi maritati con mandorle e alloro, la Cicerchiata (minuscole palline di pasta fritta ricoperte di miele e canditi), i Mostaccioli, i Calgionetti (ripieni di marmellata d’uva) e le Sise delle monache di Guardiagrele (palline di pan di Spagna).

La più piccola regione italiana, dopo la Valle d’Aosta, è caratterizzata da un territorio montuoso e una piccola fascia costiera che si affaccia sull’Adriatico.
I molisani hanno una lunga tradizione d’uso della carne di maiale, utilizzata in mille modi Tra i più famosi prodotti tipici molisani infatti troviamo il Sagicciotto, le Salsicce di fegato, la Soppressata.
Consigliamo di consumarli accompagnati da un buon bicchiere di Keres, un vino bianco dal sapore deciso. Molto buona anche la gastronomia dolciaria: citiamo tra tutti i Cauciuni, dolci ripieni di pasta di ceci, le caragnole, dolci natalizi preparati con fettucce di pasta, le Peccellate, ripieni di mostocotto o marmellata, tutti ottimi dolci che rispecchiano una lunga tradizione popolare.
Tra le DOP una menzione per l’olio extravergine d’oliva Molise.

La Campania può vantare una delle tradizioni culinarie più antiche, oltre che più ricche, dell’intero panorama gastronomico mondiale. Prelibatezze gastronomiche divenute universali, nate da una Terra rinomata sin dall’antichità per le sue peculiari caratteristiche climatiche a cui si è sommato, nel corso dei millenni, l’opera fertilizzante dei numerosi vulcani presenti sul territorio. In più, l’esser stato un privilegiato crocevia di popoli e culture del mediterraneo (gli antichi romani la chiamavano Campania Felix) ha reso questa parte della penisola un territorio per molti versi unico al mondo dal punto di vista agroalimentare. Patria della dieta mediterranea, della pizza, delle salse di pomodoro, della paste alimentari e del gelato, oltre che di molte altre specialità gastronomiche, oggi conosciute e apprezzate in tutto il mondo.

Viaggiando attraverso la Puglia si rimane colpiti dalle grandi distese di olivi: non a caso sono ben 5 le DOP di Olio extravergine di Oliva di questa regione cui si aggiunge la DOP dell’oliva da mensa Bella della Daunia.
Ma la regione offre molto di più, associando alla tradizione mediterranea una lunga storia gastronomica: innanzitutto il grano di Puglia, da cui si ricava la farina per il celebre Pane di Altamura, ma anche per i famosi Taralli al vino bianco; poi l’ortofrutta con le tre IGP del Carciofo Brindisino, delle Clementine del golfo di Taranto e dell’Uva di Puglia.
Altre specialità locali sono il Prosciutto e i Latticini del Faeto, i Lampascioni (cipolline selvatiche dal sapore amarognolo), i Funghi Cardoncelli e Paparuli (dall’odore di pepe). Tra i dolci citiamo le Carteddate (dolci di pasta sfoglia insaporiti con miele e cannella).

Da secoli la Basilicata si caratterizza per una intensa coltivazione di grano duro che fornisce la materia per alcune specialità della regione: la pasta, ma anche il famoso Pane di Matera IGP, di grossa pezzatura e di lunga durata.
La tradizione della pastorizia offre prodotti caseari di grande pregio come il Canestrato di Moliterno IGP, il Pecorino di Filiano DOP, il Caciocavallo Podalico, il Butirro o Manteca e il Cacioricotta. Ottima anche la produzione di salumi, tra cui spicca la Lucanica (una salsiccia preparata con carni magre di suino), mentre nel campo dell’ortofrutta citiamo i Peperoni cruschi essiccati di Senise IGP, i Fagioli di Sarconi IGP e la Melanzana Rossa di Rotonda DOP.

La gastronomia calabrese si caratterizza per piatti tipici dagli ingredienti semplici e poveri ma arricchiti ed aromatizzati con sapori forti e decisi.
Come non pensare al Peperoncino, che è alla base della celebre N’duja (salame spalmabile molto piccante) come pure della Sardella (neonate di sarde e acciughe condite con peperoncino). La tradizione calabrese fa largo uso del maiale, da cui si ricavano Capocollo, Pancetta, Salsiccia e Soppressata, pregiati prodotti insigniti del marchio DOP, mentre nel campo dei formaggi, la regione è in un certo senso il cuore dell’area di produzione del Caciocavallo Silano, dalla forma tipicamente a pera.
L’ortofrutta può vantare pregiatezze come la Cipolla Rossa di Tropea o i Fichi di Cosenza, anche se su tutti spicca per particolarità la Liquirizia di Calabria, da cui si ricavano ottimi liquori. la tradizione enologica annovera vini speciali come il Cirò, il Pollino e il Savuto. Una curiosità: la Calabria vanta tra i pochi DOP nel campo delle essenze, il Bergamotto di Reggio Calabria, dal profumo dolce e intenso.VEDI TUTTI I PRODOTTI IGP e DOP

La Sicilia offre moltissime verdure tra cui le Melanzane, ingrediente della famosa Pasta alla Norma, ma anche i famosi Pomodori di Pachino e i Capperi di Pantelleria IGP. Buona la tradizione anche nel campo dei formaggi, in particolare di pecora, tra cui spicca la Vastedda della Valle del Belice DOP, e nel campo degli oli, che vantano ben sei DOP.
La frutta siciliana è una esplosione di gusto: dalle celebri arancie (Arancia Rossa di Sicilia IGP e Arancia di Ribera DOP) al pistacchio di Bronte DOP passando per prodotti meno conosciuti ma altrettanto squisiti come il ficodindia DOP, il limone di Siracusa, la Pesca di Leonforte, l’uva da tavola.
Tutto può essere accompagnato da ottimi vini, tra cui spiccano il Marsala e il Passito di Pantelleria. La Ricotta fresca è la regina della pasticceria siciliana che si esprime soprattutto nei Cannoli e nella Cassata. Altri Dolci tipici della Sicilia sono la Frutta alla martorana (dolcetti di pasta reale o marzapane, dalla tipica forma di frutti), e le Impanatiglie di Modica (ravioli dolci con un ripieno squisito). Granite e Latte di mandorla sono altre due specialità, da gustare in estate per ristorarsi dal caldo.

L’economia sarda è fortemente caratterizzata da agricoltura e pastorizia: ciò conferisce alla regione una varietà sorprendente di prodotti tipici, a partire dal famoso Pecorino Sardo DOP, spesso usato nella preparazione di primi piatti come i Malloreddus o i Culurgiones, con ripieno di patate, formaggio e menta.
Autentica specialità dell’isola è il Porceddu, un maialetto da latte cotto alla brace e servito su vassoi cosparsi di mirto, ma non mancano le specialità di pesce come i Muggini dello Stagno di Cabras e il Tonno di Carloforte, da cui si ricavano delle deliziose bottarghe, o l’Aragosta di Alghero.

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