Il Fagiolo di Sorana IGP si riferisce al seme allo stato secco, di tipo Bianco o Rosso, della leguminosa appartenente alla specie botanica Phaseolus vulgaris L.

Metodo di produzione
Il terreno su cui viene coltivato il Fagiolo di Sorana IGP è ricco di sabbia e ghiaia e copre alcuni ettari lungo il torrente Pescia (il cosiddetto “ghiareto”). Tali terreni devono essere facilmente irrigabili con le acque superficiali e di falda del bacino idrografico del Pescia di Pontito. La concimazione di fondo è prevalentemente di tipo organico, come lo è quella di copertura. La semina, previa adeguata lavorazione meccanica o manuale del terreno, deve essere effettuata con seme derivante dalla popolazione locale e avviene durante l’ultima luna di maggio. La raccolta invece si effettua fra agosto e settembre, e viene eseguita completamente a mano dalla pianta, al momento della quasi deiscenza delle valve del baccello. La fase successiva riguarda l’essiccazione dei fagioli, che ha luogo al sole per 3-4 giorni. La conservazione del prodotto non immediatamente confezionato avviene in appositi contenitori di vetro, di legno o di plastica per alimenti, con l’aggiunta di pepe in grani o radici di valeriana o foglie di alloro, in modo da impedire eventuali attacchi di insetti.

Aspetto e sapore
Il Fagiolo di Sorana IGP presenta una forma schiacciata, quasi piatta nel tipo Bianco e quasi cilindrica nel tipo Rosso. Si caratterizza per avere un tegumento inconsistente o scarsamente consistente. Il tipo Bianco ha buccia di colore bianco latte con leggere venature perlacee, mentre il tipo Rosso appare di colore rosso vinato con striature di colore più intenso.

Zona di produzione
La zona di produzione del Fagiolo di Sorana IGP comprende parte del territorio del comune di Pescia, nei versanti orientale ed occidentale del torrente Pescia di Pontito, in provincia di Pistoia, nella regione Toscana.

Storia
Nel comprensorio pesciatino, il Fagiolo di Sorana IGP ha trovato un habitat ideale grazie alle bonifiche volute dai Medici e dai Granduchi leopoldini. A metterne in pericolo la sopravvivenza è stato lo spopolamento della zona conseguente ai conflitti mondiali. All’inizio degli anni Ottanta, la coltivazione del fagiolo nella zona era portata avanti da un unico produttore, il solo in grado di tramandare, al ritorno dei contadini, i segreti della coltivazione. Fra i personaggi che sono rimasti sedotti da questi legumi non mancano nomi illustri come Gioacchino Rossini, Edmondo de Amicis, Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi. Di quest’ultimo si racconta che nel luglio del 1867, trovandosi in marcia verso l’Agro Romano perché “L’Italia non è ancora completa”, fece sosta a Pescia dove, ospite a Villa Sismondi, gli vennero serviti gli “orticini”, un piatto estivo a base di fagioli bianchi di Sorana, gamberi di fiume e ravanelli a rondelle.

Gastronomia
Il Fagiolo di Sorana IGP va conservato in luogo fresco e asciutto. La cottura non ne altera il valore nutrizionale. è gustoso bollito e condito con olio extravergine di oliva, poco sale e pepe bianco. In particolare, per il sapore delicato e per non deteriorarne le qualità, è consigliabile mettere i Fagioli di Sorana IGP a bagno in acqua tiepida la sera precedente la cottura, quindi farli bollire lentamente nella medesima acqua, preferibilmente nella fiasca di vetro a bocca larga, che a Pescia viene denominata “gozzo”, o nella tradizionale pentola di coccio.

Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nelle tipologie Fagiolo di Sorana IGP Bianco e Rosso. È commercializzato in contenitori di vetro o in sacchetti di plastica per alimenti, di peso e dimensione variabile.

Nota distintiva
Il Fagiolo di Sorana IGP deve la sua polpa soffice ed il gusto deciso ed elegante allo straordinario microclima della zona di produzione caratterizzato da abbondanti piogge e vento di scirocco.

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