La Patata Novella di Galatina DOP è un tubero della specie Solanum tuberosum, della varietà Sieglinde, una pregiata produzione orticola che ha trovato nella caratteristica “terra rossa” del Salento un ambiente congeniale al suo sviluppo.

Metodo di produzione
L’anticipazione di un raccolto che normalmente è da considerarsi primaverile – autunnale è dovuta alle caratteristiche di tipo genetico, agrotecnico e alle particolari condizioni agro-pedologiche e climatiche dell’areale di produzione. I terreni che ospitano la coltura sono caratterizzati dalle sinopie, ovvero le “terre rosse”, di natura sabbiosa e molto ricche in fosforo, ferro e potassio e povere in azoto totale presenti lungo tutta la fascia che accompagna la costa ionica. Le proprietà di queste particolari terre rosse sono influenzate dalle condizioni climatiche in cui si sono formate, come l’andamento delle temperature nelle diverse stagioni e la durata del periodo di illuminazione giornaliera. La Patata Novella di Galatina DOP trova in questo particolare ambiente e in un preciso periodo di coltivazione le migliori condizioni di sviluppo che consentono alla specie di ritardare o impedire la fioritura, a vantaggio di una migliore e più precoce produzione di tuberi. Anche le caratteristiche pedo-agronomiche dei terreni determinano una specifica influenza sulla precocità, permettendo al tubero di svilupparsi regolarmente e di conservare la forma mentre la buccia matura, mantenendo un aspetto liscio e lucido, dal color ruggine o cioccolato. La raccolta della Patata Novella di Galatina DOP avviene nel periodo compreso fra la prima decade di marzo e il 30 giugno di ogni anno. Una volta raccolti, i tuberi non possono essere sottoposti a lavaggio e non possono essere conservati per più di 30 giorni.

Aspetto e sapore
La Patata Novella di Galatina DOP è caratterizzata dalla buccia di colore giallo intenso, facile allo sfaldamento ma priva di screpolature, che per la presenza di residui terrosi derivanti dalla coltivazione nelle terre rosse può assumere un colore ruggine cioccolato. La polpa è soda e di colore giallognolo. La forma è allungata o ovale, di media grandezza. <br />,<br />

Zona di produzione
La zona di produzione della Patata Novella di Galatina DOP è costituita dal territorio amministrativo dei Comuni di Acquarica del Capo, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Galatina, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Morciano Di Leuca, Nardò, Parabita, Patù, Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Taviano, Ugento, in provincia di Lecce, nella regione Puglia.

Storia
L’introduzione nel Salento della Patata Novella di Galatina DOP risale al secondo dopoguerra. La presenza storica nel territorio di questa coltura è testimoniata dall’attribuzione del nome Galatina, identificativo di un luogo geografico ben definito, al quale sono tradizionalmente legate la reputazione del prodotto e le qualità organolettiche specifiche che gli sono riconosciute.

Gastronomia
La Patata Novella di Galatina DOP si conserva in luoghi freschi e asciutti, meglio in assenza di luce. Infiniti gli utilizzi in cucina del prodotto, che è ideale preparato a fette, per arricchire le insalate, ma è un ottimo contorno sia lessata, che fritta o arrostita. Nel Salento viene anche utilizzata per condire la pasta, in una preparazione tipica regionale molto gustosa, la pasta patate e cozze.

Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Patata Novella di Galatina DOP, in confezioni di cartone, tele, juta, vertbag e altre consentite dalla normativa vigente, distinte per calibro secondo le due classi 28 – 40 mm o 32 – 65 mm. Vengono commercializzati solo i tuberi interi, non germinati, di forma regolare ed esenti da malformazioni, da sapori e odori anomali; privi di “inverdimento”, spaccature, ammaccature, macchie e alterazioni patologiche.

Nota distintiva
La Patata Novella di Galatina DOP è caratterizzata dalla precocità del raccolto e da proprietà chimico-fisiche specifiche, quale il basso contenuto in amido e in sostanza secca, conferite al prodotto dalla tipica “terra rossa” salentina dove viene coltivata, che fa assumere all’epidermide – generalmente ricoperta di residui terrosi – il peculiare colore ruggine cioccolato.

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