Le Clementine del Golfo di Taranto IGP sono i frutti allo stato fresco ottenuti dalla specie Citrus clementine Hort. ex Tanaka, nelle varietà: Comune, Fedele, Precoce di Massafra o Spinoso, Grosso Puglia, ISA, SRA 63, SRA 89.

Metodo di produzione
I terreni, omogenei e quasi sempre pianeggianti, sono fertili, profondi e ben drenati. Ciò agevola l’irrigazione che, praticata quasi tutto l’anno, avviene a goccia o a zampillo, in modo diretto ma lontano dalla chioma, per evitare marciume nella zona del colletto della pianta. La potatura, praticata ogni anno a primavera inoltrata, è finalizzata ad assecondare l’equilibrio tra la funzione vegetativa e quella produttiva. La concimazione si basa sullo stato di fertilità del terreno e ha una cadenza triennale. La raccolta viene effettuata rigorosamente a mano con l’ausilio delle forbici, cercando di non rovinare i frutti. Il periodo di raccolta varia a seconda della varietà, il Comune è quello che ha il periodo produttivo più lungo, mentre le altre sono primizie. I frutti raccolti devono essere asciutti, con al massimo qualche foglia.

Aspetto e sapore
Le Clementine del Golfo di Taranto IGP si caratterizzano per la forma sferoidale, dai poli leggermente schiacciati; buccia liscia o leggermente rugosa, di colore arancio, con un massimo del 30% di colorazione verde. Il frutto è privo di semi, con una tolleranza del 5% di frutti contenenti al massimo tre semi. L’aroma è intenso e persistente; il sapore dolce e aromatico.

Zona di produzione
La zona di produzione delle Clementine del Golfo di Taranto IGP comprende l’intero territorio dei comuni di Palagiano, Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Taranto e Statte, in provincia di Taranto, nella regione Puglia.

Storia
La clementine devono il loro nome a un frate, Padre Clemente Rodier, che le scoprì in Algeria. La loro origine è tuttavia controversa: per alcuni autori sarebbero un ibrido naturale riscontrato in Algeria nel 1898, mentre secondo Tanaka si tratterebbe di agrumi simili al mandarino di Canton, di origine cinese (Citrus clementine Hort.). La sua diffusione nella zona di Taranto risale al XVIII secolo, ma per assistere a una produzione specializzata della coltura bisognerà aspettare il XX secolo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in particolare, si registrò un’espansione e specializzazione della coltivazione di agrumi nel territorio del golfo di Taranto, grazie alla Riforma Fondiaria, che consentì di mettere a disposizione degli agricoltori adeguate risorse idriche.

Gastronomia
Le Clementine del Golfo di Taranto IGP vanno tenute in frigorifero, dove si conservano anche per settimane. Rinfrescanti e diuretiche, possiedono un elevato contenuto di vitamina C. Sono consumate prevalentemente al naturale, ma vengono anche impiegate per preparare succhi, sciroppi, sorbetti e marmellate. Il frutto è utilizzato anche in cosmesi nella preparazione di lozioni tonificanti.

Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Clementine del Golfo di Taranto IGP. È disponibile in confezioni sigillate del peso massimo di 3 kg e in confezioni non sigillate per quantità superiori a 3 kg fino ad un massimo di 25 kg. I frutti destinati alla commercializzazione vengono sistemati in apposite confezioni con etichette recanti la dicitura “Clementine del Golfo di Taranto IGP”, le informazioni relative al confezionatore e all’origine del prodotto il logo del prodotto e il logo comunitario. è consentito, inoltre, l’utilizzo di indicazioni che si riferiscono a nomi, ragioni sociali, marchi privati muniti di codice di identificazione.

Nota distintiva
Il territorio di produzione delle Clementine del Golfo di Taranto IGP è caratterizzato da un clima caldo, soleggiato e poco umido che incide positivamente sui processi di accrescimento e maturazione dei frutti e conferisce eccellenti caratteristiche qualitative al prodotto

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