Il Basilico Genovese DOP si riferisce alla pianta aromatica fresca della specie Ocimum basilicum L. appartenente ad ecotipi o selezioni autoctone.

Metodo di produzione

La produzione può avvenire in ambiente protetto o in pieno campo. Nel primo caso la semina e la raccolta possono essere effettuate durante tutto l’arco dell’anno, purché venga assicurata una continua ventilazione giornaliera che garantisca un adeguato ricambio di aria all’interno dei locali; inoltre questo tipo di coltivazione può essere eseguita sia su bancale che direttamente sul terreno. Per la coltivazione su bancale, il terreno deve essere quello naturale prelevato nella stessa area in cui si trova l’azienda produttrice. Nel caso della coltura in pieno campo, non vengono utilizzate coperture di alcun tipo e la semina avviene in primavera mentre la raccolta da giugno a settembre. La semina viene effettuata manualmente a terra, ad una profondità di mezzo centimetro, in siepi appositamente predisposte denominate tacche.

Aspetto e sapore

Il Basilico Genovese DOP si contraddistingue per le foglie di dimensioni medio-piccole, forma ovale e convessa, colore verde tenue. L’altezza della pianta varia da media a molto alta. Il profumo è particolarmente delicato, privo di sentori di menta.

Zona di produzione

La zona di produzione del Basilico Genovese DOP interessa il versante tirrenico del territorio della regione Liguria.

Storia

Il Basilico Genovese DOP ha origini antichissime: gli Egizi lo consideravano una pianta sacra; gli autori latini, Plinio il Vecchio in special modo, ne esaltavano le innumerevoli qualità. Il nome deriva dal greco basilèus, che significa “re” o, per meglio dire, dal suo aggettivo basilikón, “del re, regale”, a conferma che si è sempre trattato di un’erba molto pregiata. Furono i Romani a introdurre questa pianta nelle aree del Mediterraneo e nella stessa Liguria. Anticamente veniva sfruttato per le sue leggendarie proprietà curative e solo in seguito venne utilizzato anche in cucina. Il nucleo originario di produzione era circoscritto all’area genovese poi, la zona di produzione si è allargata a tutta la fascia marittima del territorio ligure.

Gastronomia

Il Basilico Genovese DOP si conserva per alcuni giorni al fresco, avvolto in carta leggermente umida. Sono adatte al consumo solo le foglie, fresche o essiccate. In cucina è l’ingrediente principale per la preparazione del pesto; sinonimo e simbolo di Genova e dell’intera Liguria si ottiene lavorando nel pestello le foglie di basilico con olio extravergine di oliva, aglio, sale, noci, pinoli, formaggio pecorino e grana. Entra nella preparazione di svariati piatti e focacce. è ottimo abbinato alle uova, nelle frittate, con il pesce, in particolare con le triglie e le aragoste, con verdure mediterranee tipo melanzane, zucchine, peperoni e soprattutto pomodori. Le foglie essiccate si possono usare nei sughi e negli stufati. è consigliabile aggiungere il Basilico Genovese DOP all’ultimo momento, sminuzzandolo con le dita, perché mantenga il suo straordinario sapore, come sulla pizza in uscita dal forno.

Commercializzazione

Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno nella tipologia Basilico Genovese DOP. È commercializzato fresco in mazzi piccoli, detti mazzetti, composti da 3-10 piante intere e in mazzi grandi, detti bouquet, costituiti dall’equivalente numero di piante contenute in 10 mazzetti. Per la trasformazione è commercializzato in porzioni di piante integre, con massimo quattro coppie di foglie, imballato in contenitori idonei. Il prodotto è anche utilizzato trasformato, soprattutto come ingrediente principale del Pesto Genovese a base di Basilico Genovese DOP.

Nota distintiva

Solo sulle colline liguri il Basilico Genovese DOP ha trovato le condizioni ambientali ideali per crescere con caratteristiche organolettiche uniche, immediatamente riconoscibili per l’aroma intenso e assolutamente privo di quella fragranza di menta spesso riscontrabile nella pianta coltivata in altre località.

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