La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP è l’ortaggio da radice fresco appartenente alla specie Daucus carota L. e derivante dalle varietà Maestro (Vilmorin), Presto (Vilmorin), Concerto (Vilmorin), Napoli (Bejo), Nandor (Clause) e Dordogne (SG).

Metodo di produzione

Una volta preparato il terreno attraverso operazioni di aratura, fresatura e rullatura, si procede alla semina, che viene effettuata, nel periodo compreso tra febbraio e aprile, esclusivamente a macchina, per favorire l’ottimale uniformità di distribuzione e densità dei semi. Le operazioni colturali eseguite sono la “sarchiatura” e la “rincalzatura”. L’irrigazione deve essere frequente, ma non troppo abbondante e in estate deve essere effettuata solo durante la notte per non rovinare le piantine. La raccolta avviene nelle prime ore di sole e può essere praticata tutto l’anno, ma la migliore produzione si ottiene da giugno a ottobre, in base agli stadi di maturazione più idonei, in funzione della destinazione del prodotto e della tipologia di confezionamento. Il prodotto da destinare alla conservazione viene raccolto a sviluppo ultimato e non prima del termine previsto per la cultivar, considerando anche l’andamento climatico della stagione, per garantire una maggiore conservabilità delle caratteristiche qualitative ed organolettiche. Entro quattro ore dalla raccolta, il prodotto viene trasferito al centro di lavaggio e confezionamento, dove viene immediatamente raffreddato, lavorato e confezionato.

Aspetto e sapore

La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP ha forma cilindrica con punta arrotondata, è priva di peli radicali e caratterizzata da un uniforme colore arancio intenso, compreso il colletto. La polpa è croccante e vitrea alla rottura. Il sapore è dolce.

Zona di produzione

La zona di produzione della carota dell’Altopiano del Fucino IGP è l’Altopiano del Fucino, un bacino di 14.000 ettari fiancheggiato da alte cime appenniniche, in provincia de L’Aquila, nella regione Abruzzo.

Storia

Proveniente dalle aree temperate europee, la pianta della carota sembra trovi le sue origini in Afghanistan. Ad iniziarne per primi la coltivazione furono i Greci ed i Romani. La diffusione nell’Altopiano del Fucino risale invece a un’epoca più recente, successiva al prosciugamento del lago Fucino che ricopriva l’ampia conca fino al 1870. La coltivazione delle carote a pieno campo, nell’area ormai bonificata, è iniziata invece nel 1950.

Gastronomia

La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP si conserva abbastanza a lungo in luogo fresco. è un ortaggio molto ricco di caroteni, sostanze che l’organismo utilizza per la produzione di vitamina A, che è importante per diverse funzioni dell’organismo e in particolare per la vista. In tal senso la carota entra nella produzione di succhi di frutta. Si può consumare cruda dopo aver leggermente grattato la parte esterna. La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP è protagonista di svariate ricette. In insalata, tagliata a striscine, a rondelle, a julienne; si accompagna magnificamente ad erbe verdi, pomodori, radicchi, mele e arance. è ottima anche per passati e minestroni, come contorno di arrosti e negli sformati. Può essere cotta al burro, all’olio o in padella con i broccoli.

Commercializzazione

Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Carota dell’Altopiano del Fucino IGP. È commercializzato fresco in appositi imballaggi realizzati in legno, cartone o plastica con la necessaria etichettatura. Sono disponibili anche prodotti trasformati a base di Carota dell’Altopiano del Fucino IGP.

Nota distintiva

La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP cresce in una terra “giovane”, resa fertile dalla grande quantità di humus creata nel corso dei millenni dalle sostanze organiche depositatesi sul fondo del lago, ad un’altitudine di 700 metri s.l.m. La notevole fertilità del terreno arricchisce l’ortaggio di un elevato contenuto vitaminico e proteico.

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